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Home Staging sostenibile

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In che senso si può parlare di Home Staging sostenibile? Come si può attribuire all’Home Staging il concetto di sostenibilità, un tema che è entrato nel dibattito pubblico ed è sulla bocca di tutti?

Mi è venuta voglia di parlare di questo argomento perché nel mio ultimo lavoro posso dire di aver praticato un Home Staging quasi totalmente sostenibile.

Premetto che la sostenibilità è insita nel DNA dell'Home Staging: si pensi all’abituale utilizzo che noi Home Stager facciamo, per i nostri allestimenti temporanei, dei mobili di cartone, leggeri da trasportare ed ecologici; al fatto che riutilizziamo più volte gli arredi e i complementi del nostro magazzino; al fatto che alcune di noi usano pezzi acquistati ai mercatini dell’usato (on line e off line: personalmente sono una Market Place-addicted!); o che recuperiamo gli arredi già presenti nelle case che andiamo a valorizzare, dando loro una nuova luce.

Tornando alla mia esperienza, un recente incarico per la valorizzazione di un appartamento a Ostia mi ha messo di fronte ad alcune criticità (normale amministrazione per noi Home Stager, che siamo chiamate proprio per risolvere problemi! ): una casa ferma agli anni ‘60, al quarto piano senza ascensore, con un verde improbabile alle pareti, una cucina d’”antan” (per usare un eufemismo) con piastrelle verdoline e carta da parati fiorata persino sul soffitto, con vecchi mobili e materassi accatastati nelle varie stanze.

Eppure, appena entrata nella casa per il sopralluogo insieme all’agente immobiliare e al proprietario che me la mostravano quasi imbarazzati … proprio per quello strano verde alle pareti, proprio per la carta da parati a fiorellini che mi ricordava i grembiuli delle massaie di una volta, ho intuito subito le potenzialità, confortata a dire il vero anche dalla luminosità e dagli spazi ampi che caratterizzavano l’immobile.

Da subito questi elementi cromatici mi hanno fatto scattare l’ispirazione, e arredi, oggetti, tessuti hanno cominciato a danzare nella mia mente andando via via a comporsi in un quadro armonioso, mentre di stanza in stanza scoprivo tra quel vecchio mobilio accatastato veri e propri tesori: una madia bicolore, uno slanciato comò anni ’50 dall’essenza calda, un tavolo con un terribile piano in laminato ma con delle belle gambe tornite, e soprattutto due magnifiche sedie modello Thonet con la seduta in paglia di Vienna che, accoppiate alle due che già avevo in magazzino (scovate in un mercatino!), una volta disposte intorno a un tavolo di stile scandinavo avrebbero creato per contrasto un insieme interessante.

Il verde accostato al legno caldo dei mobili vintage….

Il verde abbinato alla matericità delle fibre naturali…

Il verde filtrato attraverso le trasparenze del vetro riciclato….

Il progetto Vin&Green (sono solita dare un nome a tutti i miei progetti, come fossero figli) si è materializzato in un attimo. Una volta a casa, elaborare la moodboard è stato facile:

Quelli che inizialmente erano apparsi come dei limiti per il mio progetto, il ‘verdolino’ delle pareti e gli arredi fuori moda, si sono rivelati i cardini su cui puntare per un allestimento che non solo valorizzasse la casa, ma che potesse attirare l’acquirente in target: una famiglia giovane (ovviamente: con quattro piani a piedi!) che non avrebbe mai preso in considerazione un immobile che ispirava un senso di ‘vecchiume’.

Infatti il risultato è stato quello di una casa originale, simpatica e allegra. Un allestimento indubbiamente efficace, a giudicare dalla reazione di due vicine che, salite a curiosare, sono letteralmente rimaste senza parole. Devo dire che questi momenti del mio lavoro sono i più gratificanti!

Ecco dunque gli elementi che hanno caratterizzato questo allestimento ‘sostenibile’:

1. Recupero di arredi presenti nella casa, alcuni dei quali oggetto di bricolage:

  • le due sedie modello Thonet che ho utilizzato in sala da pranzo
  • la cassettiera della camera matrimoniale, valorizzata da un quadro e da un vaso con dei bei rami artificiali
  • la madia in cucina che ho verniciato di bianco con la vernice ‘Fleur’ eco-friendly che dà una bella finitura opaca
  • il tavolo che ho utilizzato nella cameretta come scrivania, con il piano riverniciato di bianco e completato da una lampada di gusto vintage

2. Utilizzo di miei arredi e complementi acquistati nei mercatini, come le sedie e il tavolino in bambu, le altre due sedie Thonet, il set da balcone, i quadri francesi nella cameretta

3. Utilizzo di complementi in fibre e materiali naturali, come il trappeto in iuta, le decorazioni alle pareti, la panca in legno riciclato, i vasi di vetro riciclato, le damigiane di recupero, i tessili in cotone

E, non in ultimo, il **divano in cartone di Cubiqz Italia

Elemento non secondario, la sostenibilità di questo allestimento si è riflessa anche nel prezzo: un budget low coast, senza rinunciare alla qualità e all’efficacia del lavoro.

Dimenticavo: a proposito delle vicine, dopo aver visto l’allestimento, una ha affidato al ‘mio’ agente la vendita di un suo un immobile, dopo essersi assicurata che al suo “avrebbe fatto la stessa cosa”.

Potere dell'Home Staging!

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